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Visualizzazione dei post da gennaio, 2014

Il profeta di Gibran " I figli..."

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I vostri figli non sono figli vostri. Sono figli e figlie della sete che la vita ha di se stessa. Essi vengono attraverso di voi, ma non da voi, e benché vivano con voi non vi appartengono. Potete donare loro l'amore ma non i vostri pensieri : Essi hanno i loro pensieri. Potrete offrire rifugio ai loro corpi ma non alle loro anime : Essi abitano la casa del domani, che non vi sarà concesso visitare neppure in sogno. Potete tentare di essere simili a loro, ma non farli simili a voi. Voi siete gli archi da cui i figli, come frecce vive, sono scoccati in avanti. L'Arciere vede il bersaglio sul sentiero dell'infinito, e vi tende con forza affinché le sue frecce vadano rapide e lontano. Affidatevi con gioia alla mano dell'Arciere; Poiché come ama il volo della freccia, così ama la fermezza dall'arco. Credo questa sia una delle citazioni più famose di Gibran, che con la sua infinita dolcezza poetica rivela nell'amore  la libertà dell'individuo.

Il Profeta di Gibran

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Il vostro amico è il vostro bisogno sazio. Poiché, affamati vi rifugerete in lui e lo ricercate per la vostra pace. Quando vi separerete dall'amico, non rattristatevi : La sua assenza può chiarirvi ciò che in lui più amate. E il meglio di voi sia per l'amico vostro. Se lui dovrà conoscere il riflesso della vostra marea, fate che ne conosca anche la piena. Cercatelo sempre nelle ore di vita. Perché lui può colmare ogni vostro bisogno, ma non il vostro vuoto. E condividete i piaceri sorridendo nella dolcezza dell'amicizia. Poiché nella rugiada delle piccole cose il cuore ritrova il suo mattino e si riposa. Poche e brevi righe sulla prosa poetica dell'autore nel definire l'amicizia. L'incanto di un messaggio espresso con amore, suggestione e fascino dal grande Kahlil Gibran in quest'opera, definita il capolavoro...

Vita : Perdonare e dimenticare.

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"Eppure miracoli ne succedono ancora. Essi vengono quando la sostanza morale è così forte da giustificare il miracolo. Che cosa possiamo fare per salvare la nostra sostanza morale? Possiamo perdonare. Possiamo dimenticare quanto merita di essere dimenticato, senza andar rovistando nei vecchi torti subiti. Possiamo tirare una riga sopra tutte le vecchie storie che ci demoralizzano e dalle quali chi è giovane oppure ne vive al di fuori non è più neanche in grado di comprenderne le vere cause".      (Marie Steiner) Questa perla filosofica identifica ed esprime la  possibilità di perdonare e la difficoltà di dimenticare. Il percorso della nostra vita segnato profondamente da fatti storici che per quanto negativi o dolorosi sono comunque "pietre" costituenti i pilastri della nostra vita stessa. Quel dolore e quella sofferenza che ci innalza e ci fa crescere rafforzando in noi la consapevolezza del giusto.

Papa Francesco dice.... :

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" Bisogna sapersi perdonare. Tutti abbiamo difetti e a volte facciamo cose che non sono buone. Occorre avere il coraggio di chiedere scusa. E' necessario usare tre parole: permesso, grazie e scusa. Ogni giorno in famiglia non si deve mai finire la giornata senza fare la pace ". E' ben chiaro e sottinteso che questo  messaggio d'amore e di pace viene esteso, naturalmente, anche agli amici, quindi.... Ogni giorno in famiglia e tra conoscenti e amici non si deve mai finire la giornata senza fare la pace. Io son stata in grado e sempre lo sarò, di chiedere: PERMESSO, SCUSA  e ... GRAZIE! Tre semplici parole, sintesi del nostro vivere bene il quotidiano. Un augurio auspicabile per iniziare e proseguire nel migliore dei modi, questo  nuovo anno.                                                                                                           FELICE 2014!